Urbanistica e Beni Culturali

Urbanisticamente ed architettonicamente Avezzano risulta una città del Novecento, ricostruita dopo il terremoto del 1915. Numerosi elementi lapidei furono recuperati dalle macerie del sisma e testimoniano la plurimillenaria storia della città, menzionata la prima volta nell'anno 854 D.C.

Urbanistica: Avezzano Città Balneare
La città fu ricostruita con il Piano Regolatore del 1918 firmato dall'ingegnere Sebastiano Bultrini. Ispirata urbanisticamente a Roma, Avezzano presenta due punti generatori presi dalla Città Eterna: Piazza della Stazione da cui parte il tridente via Montello, via Garibaldi, Corso della Libertà, ispirata a Piazza del Popolo e Piazza Castello da cui parte una raggera di strade, ispirata a Piazza Re di Roma. L'urbanistica definita "balneare" da architetti ed urbanisti è insolita nell'Abruzzo interno. A struttura regolare, con strade frequentemente incrociate in angoli retti, Avezzano presenta un sistema viario dotato di marciapiedi larghi ed alberati. Le strade sono dimorate di piante di Ippocastani.

Architettura Religiosa
La Cattedrale dei Marsi dedicata al Protettore di Avezzano San Bartolomeo, progettata dall'autore del Piano Regolatore, l'ing. Sebastiano Bultrini presenta una facciata neorinascimentale. Bombardata dagli Alleati nel 1944 fu salvata dall'esplosione di una bomba dal giovanissimo Ennio Piccone che coraggiosamente entrò nella chiesa, sfilò la spoletta e la disinnescò.
Il santuario della Madonna di Pietraquaria, sul Monte Salviano, devotamente ricostruita dal popolo avezzanese agli inizi dell'Ottocento su una base del Duecento.
San Giovanni Decollato, di originaria costruzione trecentesca, ricostruito negli anni trenta del Novecento dall'ing. Loreto Orlandi con un pregevole portale laterale, proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Maria in Vico;
La moderna chiesa di San Rocco, progettata dall'architetto Giuseppe Zander.
La chiesa di Madonna del Passo nel quartiere di Borgo Pineta.
La chiesa della Santissima Trinità in via Garibaldi.
La chiesa di San Pio X nel rione Borgo Angizia.
La recente chiesa dello Spirito Santo nel quartiere Pulcina.

Architettura Civile
Villa Torlonia con l'adiacente Palazzo Torlonia ed il retrostante parco ARSSA, sede degli uffici dell'Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo in Abruzzo, ex Ente Fucino. All'interno del parco il casino di caccia ligneo, opera dell'architetto Giuseppe Valadier.
Le villette in stile Liberty situate nel centro della città. Liberty anche l'unico edificio che ha resistito al terremoto del 13 gennaio 1915 situato all'angolo tra via Garibaldi e via Valerii edificato agli inizi del XX secolo.
Il Municipio, di architettura ispirata alle ville toscane del Quattrocento, progettato dall'ing. Sebastiano Bultrini.
L'ampia e luminosa piazza Risorgimento a pianta rettangolare, dotata di una fontana circolare.
Il Tribunale in stile Neoclassico eclettico, progettato dall'architetto Gallo che progettò anche il vicino Palazzo Spina.
Il Memorial ai piedi del Monte Salviano, eretto in ricordo delle 9.238 vittime del terremoto del 1915 (opera del pittore e scultore Pasquale Di Fabio.
La sede dell'Agenzia Regionale per i Servizi Culturali con auditorium e biblioteca in via Cavalieri di Vittorio veneto, dell'architetto Paolo Portoghesi.
Il Teatro dei Marsi, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, inaugurato nel 2006, di ampie dimensioni.

Quartieri
San Rocco da via Montello a Via dei Gladioli e da Via XX Settembre a Via Luigi Sturzo.
San Nicola da p.zza Castello sino alla fine di via San Francesco.
Il Cupello (da copella) via Garibaldi, dall'incrocio con via XX Settembre a scendere.
Pucetta (da focetta), ora Borgo Angizia, quartiere della parrocchia di san Pio X
Chiusa Resta, attorno a via America, ex chiusa dei Conti Resta.
Il centro, originariamente chiamato contrada Melazzano (o "le vigne").
Il quartiere detto "I Frati" tra via Roma e le pendici del Salviano.
A nord della Stazione il popoloso quartiere di Borgo Pineta, originariamente chiamato Barbazzano, poi Campo di concentramento della Prima guerra mondiale, ora Borgo Pineta.
Ad est di Borgo Pineta il recente quartiere della Pulcina.
Scalzagallo, tra il quartiere della Pulcina e la frazione di Castelnuovo, in attuale fase di inurbamento.
Piazza Cavour (da via cavour a s.nicola)
Sant'Andrea (da p. Cavour a Caruscino)
via Napoli (da piazza castello fino ai piedi del monte salviano)
Cesolino, situato tra via Roma e l'estremità nord ovest della città

Archeologia
La Grotta di Ciccio Felice, alle pendici del Salviano; un insediamento preistorico individuato nei pressi della strada Circonfucense, in corrispondenza di Strada 6. L'area di scavo archeologico dell'ex Collegiata di San Bartolomeo in via Orazio Mattei; i ritrovamenti della villa romana presso il centro commerciale "I Marsi" sulla Tiburtina-Valeria ed il vicino complesso archeologico romano di Alba Fucens (Comune di Massa d'Albe). L'emissario torloniano del Fucino (il cosiddetto Incìle) presso il canale collettore principale ed i Cunicoli di Claudio realizzati per la regolazione idrica del livello del lago Fucino.

Monumenti
Si ricordano i due portali in pietra della chiesa di San Nicola, conservati nel Museo Comunale in Piazza della Repubblica; la facciata e il campanile della chiesa di San Giovanni Battista, con un il portale laterale, proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Maria in Vico; il Museo Lapidario Marsicano costituito di una ricca collezione di reperti lapidei funerari di epoca romana, situato nei sotterranei della sede municipale. Il fontanile cinquecentesco di Marcantonio Colonna, sito nell'omonima strada; la fontana circolare ottocentesca posta al centro di villa Torlonia, donata dai Principi agli avezzanesi dopo il prosciugamento del lago Fucino. I resti della facciata della Colleggiata di San Bartolomeo in largo S. Bartolomeo, distrutta dal terremoto del 1915, il cui rudere è diventato il simbolo della città. Interessante anche il bronzeo Monumento ai Caduti delle Guerre, precedentemente posto in Piazza Risorgimento, poi in villa Torlonia, realizzato dallo scultore neoellenistico Ermenegildo Luppi. Quasi alla sommità del sentiero di salita al Salviano si incontra la cappellina che conserva la pietra dove all'inizio dell'Ottocento si dice che il cavallo della Madonna incise con un colpo un suo zoccolo. In quell'incontro Maria chiese ad un pastorello sordomuto avezzanese, ridandogli udito e parola, di invitare gli avezzanesi a ricostruire il santuario di Pietraquaria a Lei dedicato.